di Daniele Ceniti e Alessandro Benedetti

“Quando attraversando gli oceani del tempo, la luce balenò agli estremi confini dell’umana percezione ,
in un attimo, migliaia di anni furono imbrigliati nel mosaico di una piccola lastra …


La nostra strumentazione


Attualmente utilizziamo uno schema ottico Newton da 8" F.5 della GSO che ha sostituito uno Smith-Newton da 152 mm. della Meade nella fotografia di oggetti molto lontani come le Galassie, mentre abbiamo reputato essere più indicato per oggetti relativamente più vicini come Nebulose ed Ammassi Stellari, un Rifrattore apocromatico da 80 mm. della SkyWatcher.
Tutte le ottiche sono risultate di buona qualità costruttiva, producono immagini ben definite e con un COMA discretamente contenuto, sono strumenti certamente superiori al Rifrattore acromatico da 70 mm. della SkyWatcher che invece utilizziamo in parallelo come Guida e che comunque in tale campo sembra svolgere molto bene il suo lavoro.
Il sistema di guida è assicurato dalla CCD Lodestar della Starlight Express, prodotto del quale siamo rimasti soddisfatti per via della sua precisione, praticità e facilità di utilizzo, non certo per l'affidabilità che rimane il suo vero tallone d' Achille. Con tale strumento, qualsiasi sia la porzione di volta celeste interessata, un secondo di esposizione risulta essere più che sufficiente per trovare un congruo numero di potenziali stelle-guida che, una volta agganciate, grazie anche ad un software dedicato ben studiato, riescono ad essere gestite dall’ intero pacchetto con grande efficacia.
Altra Camera che spesso utilizziamo per l' Autoguida è la MagZero MZ5m, con sensore CMOS, decisamente più rumoroso e meno sensibile del CCD Sony che equipaggia la Starlight, ma comunque in grado di garantire una buona guida, precisa ed affidabile.
L’acquisizione delle immagini avviene tramite l’utilizzo di una Reflex Canon EOS 350D, modificata con un filtro IR-Cut della Baader Planetarium che, grazie anche all’ ausilio di filtri H-Alfa e CLS eos-clip della Astonomik, riesce a produrre immagini dalla soddisfacente qualità. La sorella maggiore 400D, da noi talvolta utilizzata soprattutto in condizioni di basso inquinamento luminoso e buon seeing,  benchè non sia modificata con l’essenziale IR-Cut della Baader, sembra tuttavia produrre un minor rumore elettronico.
L’ intero gruppo ottico e fotografico viene utilizzato su una montatura NEq6 della SkyWatcher che ha sostituito una HEq5 risultata, con le ottiche da 80 e 150 mm., abile ed arruolata ma non idonea a supportare il peso e l'ingombro del 200 Newton.